- 15 febbraio 2019
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Come pubblicato nel sito della Regione Toscana, AISA IMPIANTI ha presentato un progetto e la conseguente attivazione della procedura di valutazione di impatto ambientale di ammodernamento ed implementazione delle sue filiere industriali per rispondere alla necessità di incremento dei rifiuti da raccolta differenziata, quali l’organico, la carta ed il cartone, vetro e plastiche, che in nostro territorio sta generando e che genererà nel prossimo futuro per effetto dell’attivazione nel territorio aretino dei sistemi di raccolta incentrati sulla differenziazione del rifiuto.
La reale esigenza è centrare l’obiettivo di legge del 70% di raccolta differenziata e tale obiettivo senza impianti adeguati non si può raggiungere se vogliamo che i nostri cittadini non siano gravati da costi economici ed ambientali altissimi.
Cosa significa in termini pratici raggiungere il 70% di raccolta differenziata senza che si generino condizioni di emergenza impiantistica e nel rispetto del principio di autosufficienza?:
Per un totale complessivo di circa 95mila tonnellate annue che necessitano di essere trattate dal nostro impianto.
Perché l’Azienda nel progetto di implementazione presentato in regione non ha richiesto tali quantitativi ma solo un incremento reale di 15mila oltre la capacità attuale? Perché ha progettato anche la realizzazione di una “fabbrica di materia” ovvero di un processo di selezione dei rifiuti ancora più spinto di quello attuale per l’estrazione di tutto quanto sia ancora riciclabile e comunque di valore presente nei rifiuti indifferenziati.
Il progetto proposto prevede in sintesi quanto segue:
Il progetto di implementazione dell’impianto di San Zeno si inserisce perfettamente nella vision di AISA IMPIANTI denominata “Zero Spreco” che l’azienda ha attivato negli ultimi anni con convegni pubblici, dibattiti, iniziative culturali ed altro proprio per sensibilizzare i cittadini alla cultura della riduzione, del riciclo e del recupero dei rifiuti.
AISA IMPIANTI è una società pubblica partecipata dai comuni del territorio e non deve fare profitti ma bensì abbattere il costo industriale della lavorazione dei rifiuti ed il loro trasporto per contenere la pressione tariffaria sui cittadini relativa alla gestione dei rifiuti il tutto nel rigoroso rispetto delle normative ambientali di settore.