- 13 ottobre 2020
- News
a cura di Maria Cristina Lavagnolo
Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile e Ambientale - I C E A, Università degli Studi di Padova
PLASTIC FREE - SONO CAMPAGNE PER ELIMINARE LA PLASTICA. FALSO
Tutte le campagne ‘plastic free’ hanno l’obiettivo di ridurre l’uso della plastica mono-uso, ma non la plastica del tutto. Non si parla infatti di sostituire la plastica dei computer, delle apparecchiature elettroniche e degli autoveicoli.
LA PLASTICA BIODEGRADABILE NON INQUINA. FALSO
La plastica biodegradabile può inquinare più di una plastica non biodegradabile se abbandonata nell’ambiente perchè si avviano processi di degradazione con consumo di ossigeno. Inoltre non tutta la bio-plastica è biodegradabile e/o compostabile.
LA PLASTICA PUÒ ESSERE SOSTITUITA DALLA PLASTICA BIODEGRADABILE. FALSO
Le caratteristiche intrinseche della plastica (p.e.: non biodegradabilità, impermeabilità, leggerezza) ne fanno un materiale per ora insostituibile per alcuni usi medico/sanitari (valvole cardiache, guanti sterili, siringhe, mascherine, ecc.), per l’imballaggio di certe sostanze che devono essere protette da contaminazione o che non devono contaminare (medicinali, liquidi corrosivi, batterie macchine, ecc.).
GLI IMBALLI DI CARTA SONO PIU’ SOSTENIBILI DI QUELLI DI PLASTICA. FALSO
Alcune tipologie di carta e cartone a uso alimentare possono trarre in inganno, in quanto contengono composti chimici fluorurati usati come plastificanti impermeabili (p.e.: PFAS), sostanze ritenute pericolose per l’ambiente e per la salute umana. I PFAS sono contenuti, ad esempio, nei sacchetti dei popcorn che si scaldano a microonde, negli involucri dei fast food, nei cartoni delle pizze da asporto, nelle carte “anti unto” dei panettieri e nelle carte oleate utilizzate in tutte le macellerie, salumerie e pescherie.
Anche l’utilizzo di stoviglie monouso a base di carta o altre fibre possono presentare problemi di ordine ambientale. Il sottile rivestimento in plastica aggiunto per rendere impermeabili questi manufatti biodegradabili ne compromettono il compostaggio.
LA RACCOLTA DIFFERENZIATA CONSENTE DI FARE A MENO DELLE DISCARICHE. FALSO
Una buona differenziata consente di rendere minimo, ma non di annullare il conferimento in discarica.
IL RICICLAGGIO RISOLVE IL PROBLEMA DEI RIFIUTI. FALSO
Se anche fosse possibile tecnicamente riciclare ogni rifiuto e trasformarlo interamente in risorsa, questo non è possibile a causa di barriere normative. Non sono infatti stati definiti per alcuni rifiuti potenzialmente riciclabili, i criteri del così detto “End of Waste” e cioè quando un rifiuto finisce di essere rifiuto e diventa una risorsa. (Un esempio importante è la struvite, un minerale ricco di fosforo - le cui risorse naturali si stanno esaurendo - che si ottiene dal recupero della depurazione delle acque reflue. Non essendo definito per legge quali sono le caratteristiche che la struvite recuperata deve avere per essere considerata risorsa per l’agricoltura, non è possibile commercializzarla e quindi ri-immetterla nel ciclo delle materie).
RIFIUTI ZERO È LA MIGLIOR STRATEGIA DI GESTIONE DEI RIFIUTI. FALSO
Allo stato attuale le tecnologie in uso non sono in grado di eliminare del tutto la produzione di rifiuti. Si riescono a ridurre di molto i residui delle lavorazioni, ma esiste sempre un residuo (anche dopo il riciclaggio) che deve essere riportato a terra in modo sicuro per evitare che i contaminanti rimangano in circolo (nell’aria o nell’acqua).
Una volta infatti smobilitate le risorse dai giacimenti naturali per produrre merci, l’unico modo per chiudere del tutto il ciclo della materia, è riportare le sostanze a terra in forma immobile.
L’ECONOMIA CIRCOLARE CONSENTE DI NON PRODURRE PIU’ RIFIUTI. FALSO
Anche nel perfetto meccanismo di economia circolare è inevitabile la produzione di scarti da smaltire.
RACCOLTA DIFFERENZIATA E TERMOVALORIZZAZIONE SONO ALTERNATIVE. FALSO
La Svezia ricicla il 49% dei rifiuti urbani (in Italia siamo al 44%), ne incenerisce il 50% producendo energia elettrica e calore per teleriscaldamento e ne smaltisce solo il 3% in discarica.
I TERMOVALORIZZATORI SONO ALTAMENTE INQUINANTI. FALSO
I termovalorizzatori più moderni sono tra le centrali a combustione che inquinano meno.
Durante la produzione della carta vengono aggiunti diversi agenti chimici che si concentrano poi nelle operazioni di riciclaggio. Se si sceglie carta da imballo per alimenti, verificare che si tratti di cellulosa vergine certificata, perchè esiste il rischio che quella riciclata contenga ftalati e bisfenolo. In Italia, l’uso di carta riciclata a contatto con gli alimenti è vietato, ma ciò non toglie che possano circolare contenitori prodotti in altri Stati europei, la maggior parte dei quali ammette l’utilizzo di carta riciclata.
Come per la carta, nella produzione della plastica si aggiungono diversi agenti chimici quali ftalati e bisfenoli (ritardanti di fiamma, addensanti, ecc) che si concentrano durante le operazioni di riciclaggio e diminuiscono la qualità della materia prima seconda.
Le lattine di alluminio sono spesso rivestite con bisfenolo A. Il BPA, un additivo plastico, è stato ritenuto sicuro per il contatto alimentare dalla Food and Drug Administration, nonostante le prove che esso agisca come un interferente endocrino. Le aziende hanno volontariamente smesso di usare BPA nei biberon, ma rimane nelle bottiglie d’acqua americane e negli imballaggi alimentari.
Lo sapevi che ogni italiano consuma all’anno circa 200 kg di carta, cioè circa 80 risme di A4? Per ogni kg di carta che ricicliamo, salviamo un albero. Fonte: Greenpeace
L’acqua di rubinetto viene controllata frequentemente attraverso l’analisi di molti parametri. Se hai qualche dubbio, verificane la qualità attraverso le comunicazioni periodiche fornite dal gestore idrico, nei siti web dello stesso gestore, o di autorità comunali e regionali, tra cui la USL.
Lo sapevi che ogni persona in Italia spreca 108 kg di cibo commestibile in un anno? È pari al 30% di quello che acquista. Fonte: Barilla Center for Food and Nutrition
Lo sapevi che con un grado in meno di riscaldamento puoi avere un risparmio energetico del 7%? Fonte: Enea
Lo sapevi che lo stesso viaggio ha un impatto ambientale diverso in base al mezzo? L’aereo emette 140 grammi di CO2 per km mentre il treno solo 44. Fonte: Trenitalia